domenica 16 novembre 2025

Il coniglio dalle orecchie a scacchi

Dopo aver parlato di diversi anime giapponesi, americani e persino australiani, diamo oggi spazio all'animazione ungherese con un cartone animato di cui io ho pochi ricordi ma piuttosto vividi:  sembra che nessun altro delle persone da me interpellate se ne ricordi. Sto parlando di un cartone animato che veniva trasmesso nel primo pomeriggio di domenica su Rai 2, subito dopo il TG e le varie rubriche che si susseguono all'ora di pranzo: il coniglio dalle orecchie a scacchi, prodotto in Ungheria con il titolo A kockásfülu nyúl. Ne ricordo la sigla/principio di ogni puntata come fosse ieri. Questo simpatico coniglietto dalle orecchie lunghissime si svegliava e fuoriusciva da un baule in soffitta, si stiracchiava, usciva sulla terrazza e guardava in giro dal suo cannocchiale finché una qualche scena, ad ogni puntata diversa, catturava la sua attenzione. Ed ecco che si catapultava sulla scena in aiuto di qualche bambino puntualmente in difficoltà volando grazie alle sue orecchie che attorcigliava - come per dare la "carica"- per poi farle girare, srotolandole, neanche fossero pale del rotore di un elicottero. I protagonisti delle storie sono 4 bambini:
- Kriszta, una preadolescente, alta e snella, con i codini corvini che è quella che sviluppa una amicizia più intensa con il coniglio;
- Menyus, un ragazzino dai capelli rossi
- Kistöfim, un bambino molto piccolo dai capelli biondi
- Mozdony, un nerboruto ragazzo prepotente e bullo
Questi nomi li ho dovuti ricercare sui siti ungheresi perché, in realtà, il cartone animato è muto, solo accompagnato da musiche, e quindi non ci sono dialoghi da cui dedurli.
Qui alcune immagini in cui è possibile riconoscere i bambini appena descritti:



Il cartone animato ebbe un enorme successo nazionale e anche una discreta diffusione internazionale (infatti, l'assenza di dialoghi - solo sottotitoli - lo rendeva molto facilmente esportabile);  ciononostante, solo successivamente la sua popolarità ebbe sfogo nel merchandising portando nelle case degli ungheresi la versione a peluche del protagonista della serie, solo una volta che l'austera influenza della ex-URSS si era frantumata. Nella semplicità di questo cartone animato privo di dialoghi e che quindi doveva avere storie molto semplici per essere narrate solo attraverso le immagini, c'era qualcosa di magnetico per me che mi ha fatto sperare per anni - allora non c'era ancora il web - di poterlo rivedere e dare un nome ai mei ricordi di bambina anche piuttosto piccola: sono molto contenta di poter reperire tanto materiale utilizzando il titolo originale. Ho anche scoperto che il coniglio dalle orecchie a scacchi è una delle quindici mini statue di soggetti POP (tra cui Kermit the frog del The Muppet Show, il cubo di Rubik,...) realizzate dall'artista Mihály Kolodko che sono disseminate a Budapest, chicca di cui purtroppo non ero a conoscenza quando nel 2023 ho visitato questa bellissima città.


Ed ecco qui un episodio comprensivo della sigla che, nelle immagini visualizzate nel cannocchiale, introduceva già l'avventura della giornata.






2 commenti:

MikiMoz Capuano ha detto...

Come sai, non lo ricordavo.
Evidentemente non l'ho mai beccato, nemmeno come replica. Interessante sai cosa? Il design. Prima si sperimentava molto di più.

Moz-

Queen Raflesia 2 La Vendetta ha detto...

Assolutamente, oggi i disegni si assomigliano sempre di più. Altro che piani quinquennali di sviluppo sovietici, tanto per restare in tema😃