lunedì 7 dicembre 2009
Astroboy: il mito retroattivo
Non so perchè questo sia diventato un periodo "Astroboy", per me. E' stato del tutto casuale.
All'inizio, avevo saputo della produzione di un film animato su Astroboy. Mesi dopo, per conto di DoppioSchermo, avevo scritto un articolo sul fenomeno Astroboy in occasione dell'anteprima del suo film alla Festa del Cinema di Roma.
Ma facendo un passo indietro, nel Gennaio di quest'anno avevo visto, durante il mio viaggio giapponese, un ghiottissimo manga ancora inedito (allora) da noi: PLUTO, del bravissimo Naoki Urasawa. E in copertina si leggevano i nomi di due autori celebri: lo stesso Naoki Urasawa e - colpo di scena! - niente di meno che Osamu Tezuka.
All'inizio mi era venuto in mente che potesse essere una sceneggiatura inedita, ma decisi di non indagare perchè non volevo rovinarmi la sorpresa della scoperta quando fosse uscita la versione italiana.
Nel frattempo avevo comprato - e solo sfogliato - il prezioso volume Tezuka secondo me, di Takao Yaguchi (il creatore del longevo ragazzo pescatore Sampei), dove il mito del dio dei manga veniva rispolverato attraverso una carrellata dei suoi personaggi. Compreso ovviamente il celeberrimo Astroboy.
Quando è poi finalmente arrivato qui in Italia PLUTO, ho scoperto che si trattava di una personale rielaborazione proprio del personaggio di Astroboy. Quando ho cominciato a leggerlo, quindi, avevo già in qualche modo una notevole apertura verso l'icona del bambino robot.
Ma, giunto al quarto volume (l'ultimo uscito finora) del manga di Urasawa, ho capito che qualcosa non tornava. Va bene: lui è un genio, e se ha partorito una genialità come MONSTER è difficile che possa sfornare qualcosa che sia bello anche solo un pò meno della metà. Ma il mio dubbio era: può un personaggio così "antico", così "solare", così "ingenuo" come il buon vecchio Astroboy essersi sedimentato in maniera così violenta e matura nella mente - seppur geniale - del giovane Urasawa, e portarlo poi - in età matura - a scrivere una storia così intensa e disperata?
Qualcosa non tornava. E così mi sono procurato quello che credevo essere il primo episodio della serie animata originale di Astroboy. L'ho guardato tutto, e mi è sembrato fin troppo drammatico e poco "infantile" considerando l'epoca a cui doveva risalire. Tuttavia, anche lì mi è venuto un dubbio: ciò che stavo vedendo era a colori, e l'animazione - per quanto potesse essere frutto di restauro - era comunque troppo fluida per gli anni che pensavo dovesse avere. Mi rendo conto solo alla fine che si tratta di una serie remake dei primi anni 80, comunque notevole.
Allora vado alla ricerca della fonte originale: la mitica, primissima, serie. Anni 60, bianco e nero. Doppiata in inglese (o in originale sottotitolata). E anche in questo caso, nemmeno il mulo ha potuto aiutarmi.
Ho dovuto rinunciare alla febbre del possesso, e mi sono accontentato della splendida opportunità della sola condivisione on-line. Grazie mille, Youtube.
E adesso, sperando di scuotere un pochino anche una sola anima sensibile, vi invito a guardare questo filmato. E' solo la prima parte della prima puntata. Ce n'è un'altra della stessa lunghezza, e poi un terzo video molto più breve.
Ma dovete farlo davvero. Quando avete un pò di tempo, calma e un pizzico di spirito nostalgico.
E se il clima prenatalizio non dovesse aiutarvi molto in questo, fate finta che siamo a Maggio.
E poi, in tutta sincerità, fatemi sapere che impressioni avete avuto.
Solo una cosa: cercate di farlo PRIMA che un film animato natalizio dal titolo stranamente familiare possa sporcare tutto questo.
PRIMA...
PS: post pubblicato contemporaneamente anche sul mio blog personale, Una volta lì, chiedete...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
"Astroboy" è anima e matita di Tezuka... "Pluto" sinceramente non ho avuto modo di leggerlo, anche se dalle recensioni e da alcune immagini presenti sul web, mi sembra abbastanza degno di citare il nome del Dio dei manga; cosa che quel cartoccio di film (poiché non è ne un cartoon ne tantomeno un "anine") che a breve esce nei cinema italiani, non dovrebbe permettersi di fare... nessun remake potrà mai eguagliare gli episodi anni 60' che immergevano linfa vitale nel mondo degli "anime" giapponesi...
a presto!!!
Ciao Giangidoe,
non conosco "pluto" perciò mi limito a due osservazioni:
- il video che hai postato su astroboy è quasi commovente, e non è retorica;
- il film non mi azzardo a vederlo: saranno pregiudizi i miei, ma non voglio rischiare di creare delle ombre attorno al mio ricordo di astroboy.
che mi dici di capitan Jet?
@ Vision:
Concordo pienamente. Io ho riscoperto solo di recente quell'atmosfera, e davvero penso che non abbia eguali.
@ Araba:
Vero? Anche io sono rimasto sbalordito. E vogliamo parlare del padre che vende la propria creatura al circo solo perchè NON CRESCE??
Comunque devo ammettere, colpevolmente, di non aver mai visto Capitan Jet... Ma sono nel "mood" adatto per recuperare vecchie perle! ;)
sponsorizzando il mio secondo blog...
...voglio semplicemente dirvi di diffondere la notizia, poiché è nato sulla rete un nuovo spazio indipendente che cercherò di rendere interessante il più possibile...
questa la presentazione:
"Turn Out The Lights" è un verso di "When The Music's Over" (1967), scritta da Jim Morrison, voce e anima dei Doors [in una live performance nell'immagine di sopra], a cui è appunto tributato questo modesto spazio sul web.
Nel seguente blog, io, Vision, posterò solo videoclips musicali, a casaccio, senza un ordine ben preciso, intenzioni filosofico-esponenziali o capacità di revisioni misteriose...
...quindi, in sostanza, quando non avrò un cazzo da fare, dipingerò i pezzi migliori del mosaico multiforme in cui si impregna uno dei connubi più affascinanti dell'arte moderna: quello tra musica e fotografia.
...naturalmente invito tutti i lettori/spettatori a seguire il blog, con commenti sensazionali ed emozionali...
Posta un commento