sabato 6 dicembre 2008

Pescatore, grandi orecchie a sventola... Ma la scuola?

Oggi vogliamo dare spazio ad un post scritto e pubblicato dall'amico e nostro assiduo lettore Giangidoe nel suo blog Una volta lì, chiedete.... E' una simpatica riflessione a proposito di Sampei, il ragazzo pescatore di Takao Yaguchi, discepolo di niente-poco-di-meno-che Osamu Tezuka, considerato a buon diritto il padre dell'animazione giapponese. Parliamo infatti dell'autore di Astro Boy, La principessa Zaffiro, Kimba il leone bianco; insomma vere e proprie pietre miliari. Mica pizza e fichi. Yaguchi ha ereditato molto del tratto distintivo del suo maestro.

La mia attrazione per SANPEI (da noi reso con una più comoda sostituzione n/m) è molto successiva alla visione, per lo più frammentaria -quasi sbocconcellata- del suo lungo cartone animato.Ho cominciato in realtà ad incuriosirmi alle avventure del ragazzo pescatore dopo averne letto un dossier su una rivista specializzata -la defunta Lodoss Magazine- che parlava del manga originale come di una delle opere più longeve, semplici e quasi zen del panorama nipponico.Da allora, più che recuperare il cartone, ho sempre atteso la pubblicazione in versione italiana del fumetto.In realtà nel 2004 hanno visto la luce alcuni volumi, ma si è trattato di storie nuove e non di quelle classiche degli anni 70.Il suo autore, discepolo di Osamu Tezuka, ha riversato nei suoi disegni e nelle sue storie alcuni tratti del manga classico, miscelando con maestria i tratti essenziali (e talvolta caricaturali) dei personaggi a storie semplici con connotazioni ecologiste e buoniste di sorta.Ma quello che mi ha fatto innamorare decisamente del personaggio, è stata proprio una riflessione dell'autore, Takao Yaguchi, contenuta in uno di quei quattro nuovi volumi speciali editi da noi nel 2004.Yaguchi parte dalla riflessione che spesso i protagonisti dei manga sono ragazzi poco brillanti a scuola, dall'indole ribelle e un pò fuori dagli schemi ma dotati di capacità fisische o poteri notevoli. In un certo senso, dei falliti, degli antieroi che creano una forte empatia con i lettori.Ma riflettendo sulla propria creazione, egli non nasconde di non aver aderito a questa tendenza."La ragione è semplice:", dice, "la vita di un personaggio simile è lontana anni luce da quella che ho condotto. Nella mia esperienza scolastica ho imboccato da subito i binari dello studente modello [...] Ecco perchè dico che non posso immaginare cosa provi chi soffre di scarsa applicazione o rigetto dello studio. Non potrei quindi far finta di niente e intestardirmi a disegnare situazioni di cui non so nulla".E parlando più specificamente di Sanpei e delle domande più frequenti che i lettori gli hanno fatto, rivela:"La più frequente è senz'altro quella in cui mi si chiede se il nostro eroe conduca una vita da studente o meno. La mia risposta in proposito è sempre la stessa e cioè si, ovviamente. Tuttavia in questo manga, visto che l'argomento principale è indiscutibilmente la pesca, la vita scolastica di Sanpei è stata tralasciata quasi del tutto. Di solito le vicende si dipanano e si concludono nell'arco di una giornata, quindi basta considerarla come una domenica, un altro giorno di festa oppure un lasso di tempo compreso nelle vacanze estive.".E, anche se difficile da credere, quest'ultima risposta, così diretta ed ingenua, data da un professionista -in passato probabilmente secchione ai limiti dell'antipatia- ha illuminato il quadro complessivo della sua opera di una luce nuova, ed ha avuto il coraggio di affrontare un grosso tabù-tormentone dei genitori più apprensivi (ovvero quello della diseducatività dei cartoni dove i ragazzi sembrano non avere mai compiti da fare) con la leggerezza sicura di chi questo problema non se l'è mai posto veramente. Ma per pura cognizione di causa.Lo so, qualcuno penserà che mi esalto (o mi stupisco) con poco.Ma è di questi piccoli guizzi che gioisce l'appassionato. Non è così?
Giangidoe

9 commenti:

ArabaFenice ha detto...

Mi piace la conclusione di questo post. Certo che è così, altrimenti questo blog non avrebbe motivo di esser seguito, anzi, non avrebbe proprio motivo di esistere. In fondo, le trame dei vari cartoni, per chi non le conoscesse, sono sempre reperibili su Wikipedia ed altre fonti. Quello su cui vogliamo soffermarci sono altri aspetti che ovviamente suscitano interesse sono agli occhi degli appassionati e/o dei nostalgici.
Per questo mettiamo in primo piano i ricordi, i sentimenti legati ai vari cartoni, senza soffermarci troppo sulle schede tecniche (n. di puntate, regia, ...) che comunque abbondano sulla rete.
Non è un caso che l'ultimo post che ho scritto, quello su Bem, parli del cartone a partire dalle puntate che mi hanno più suggestionato.

Come ho commentato sul tuo blog, nonostante la paternità dell'anime, Sampei è uno dei cartoni che mi piacciono di meno. Questo giudizio però è fortemente condizionato dal character design: apprezzo il tratto distintivo di Tezuka (gli occhi gigante su facce un po' schiacciate) che vediamo in astroboy, nella mitica principessa zaffiro. Ma, nel caso di Sampei, unite ad altri elementi come la camminatura buffa, le orecchie a sventola, le gambe che paiono degli stecchini, rendono le figure un po' troppo buffe per i miei gusti. Si tratta quindi di un puro giudizio estetico che non nega quel lato romantico e genuino del cartone che per altri può essere il motivo principale per l'apprezzamento dell'anime stesso.
Certo resta un cartone leggendario se non altro per le esagerazioni come le carpe che non le tira su neppure una comitiva di 30 uomini ben piazzati.:-P
La sigla è molto bella ma soprattutto ha il merito di aver ispirato delle parodie divertentissime firmate da Elio e le storie tese e dai mitici Gemboy.

Giangidoe ha detto...

Ciao cara,
grazie mille per l'onore di essere ospitato sulla Fortezza!
Spero che in futuro si possa collaborare più spesso... ;)
Unica precisazione: Sanpei è in realtà non di Tezuka bensì di Yaguchi, un suo allievo. Il tratto dei due è tra l'altro molto simile perchè l'influenza del maestro è decisamente forte.
E proprio Yaguchi è stato autore di un volume biografico a fumetti su Tezuka molto bello, TEZUKA SECONDO ME.

In attesa di tornare a postare e commentare,
AUGURI e a presto!

ArabaFenice ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ArabaFenice ha detto...

giangidoe,
Yaguchi è stato talmente un buon allievo da avermi ingannata. questo particolare, in realtà è scritto nel tuo post,ma mi è sfuggito nella lettura, non è stato registrato probabilmente perché partivo da una convinzione errata.ad ogni modo la tua precisazione è importante e ho già provveduto a modificare il post!

Anonimo ha detto...

Ciao, approfitto di questo post per dirti che c'è un regalo per te nel mio blog che trovi all'interno dell'articolo sulla maghetta Sally. Ciao

Gianna ha detto...

Brave ragazze!

Passate da me.

GlitterVictim ha detto...

Araba è bellissima la veste natalizia.

Unknown ha detto...

ciao ricambio gli auguri di Buon Natale
Michele pianetatempolibero

ArabaFenice ha detto...

socia, sono contenta che ti piaccia!