martedì 7 ottobre 2025

La zona crepuscolare

 "La zona crepuscolare", questo sarebbe il titolo, se tradotto letteralmente, della fantastica serie "The twilight zone" al pubblico italiano conosciuta come "Ai confini della realtà": questa volta, nel Paese di "Se mi lasci ti cancello" e altre licenze poetiche ridicole, non potevano scegliere un titolo più accattivante per una serie visionaria, creativa, innovativa. E' una serie in bianco e nero  prodotta tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60 ma che molti di noi, per ragioni anagrafiche, associano agli anni '80, quando è stata riproposta su Italia 1, dopo la prima trasmissione negli anni '60 su Mamma RAI. Sempre negli anni '80 fu prodotto l'omonimo film che riproponeva tre degli episodi della serie originale, un film passato alla storia anche per la tragedia consumatasi sul set che costò la vita, in modo a dir poco brutale, a Vic Morrow e ai piccoli attori vietnamiti Myca Dinh Le e Renee Shin-Yi Chen.

Ho recuperato e rivisto tutta la serie qualche anno fa e  - wow! - solo allora sono riuscita a cogliere quanto potenziale, quante idee e quanta creatività ci sia in ogni singola puntata: credetemi, non esagero nel dire che ogni singolo episodio ha potenziale sufficiente per creare una intera saga! Migrazioni planetarie, sistemi a due soli, scenari post-atomici, invasioni aliene, magia, occulto, illusioni, tecnologie avanzate, androidi, mistero, sogno, psichiatria, pazzia, paranormale, sensitività, viaggi nel tempo, questi e altri sono gli ingredienti di una serie assolutamente straordinaria per quei tempi.

Il mio episodio preferito è "Il tempo di leggere", metafora, senza voler essere riduttiva,  in generale del detto "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane" nonché di molti momenti tratti dalla mia autobiografia,  storia di resistenza e resilienza (termine, quest'ultimo, qui necessario ma che detesto... sappiatelo).

Fa sorridere come alcuni oggetti oggi di uso comune, come telecomandi e telefoni portatili, siano presentati come diavolerie tecnologiche fantascientifiche, stesso concetto ritrovato nella lettura dei fumetti fantascientifici americani degli anni 50 come Weird Science.

Ed eccomi alla fine di questo post scritto tutto di un fiato mentre attendo in uno studio medico per l'immancabile visita di idoneità prevista quando si cambia datore di lavoro. Ce l'ho fatta a scrivere senza spoilerarvi troppo: non vi resta che recuperare la serie e divorarla!




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