venerdì 16 novembre 2007

I bambini degli anni 80 e i cartoni

I bambini degli anni 80. Voglio parlarvi di loro, della loro infanzia, delle loro abitudini, dei loro miti, dei giochi che facevano quando nessuno ancora si preoccupava di controllare il marchio CEI sui loro giocattoli o che i pennarelli per il disegno fossero atossici. Di quando, alla fine dell’anno scolastico, ci si avvicinava con le palpitazioni a mille ai quadri dei risultati per la paura di essere bocciati o rimandati. Le bocciature potevano essere causa di belle tirate d’orecchie, di rimproveri e di punizioni ma mai causa del trauma psicologico che oggi, invece, pare il principale motivo di apprensione tra i genitori.
Non posso fare a meno di chiedermi se quelli che erano bambini negli anni 80 oggi devono la loro immunità verso i suddetti traumi al fatto che vedessero cartoni animati che si chiamassero semplicemente Candy Candy o Heidi o Ufo robot e cosa sarebbero diventati se invece avessero guardato cartoni dai titoli più attuali come Curiosando nei cortili del cuore sotto un incantesimo dischiuso ai confini delle porte del tempo che già a pronunciarlo ci si compromettono le facoltà mentali.
Dovremmo ringraziare innanzitutto le emittenti locali che, oltre a farci conoscere per primi i comici che poi hanno successo a Zelig e simili, ci hanno permesso di godere delle testimonianze di una forma di arte - i cartoni animati appunto - che purtroppo non viene riconosciuta tale da un bacchettoneria diffusa che vuole vederli esclusivamente come prodotto per bambini, tra l’altro ritenuti - erroneamente - completamente incapaci di filtrare ciò che viene proposto loro. Questo bigottismo, oltre a giustificare una serie intollerabile di tagli e censure, ha portato alla completa eliminazione dai palinsesti delle reti nazionali di alcuni cartoni animati, soprattutto le serie robotiche giapponesi. Insomma, non fosse stato per queste emittenti non avremmo mai avuto la fortuna di assistere ai sanguinosi combattimenti tra uomo tigre e maschera di morte né avremmo mai potuto vedere Hiroshi Shiba che, al grido di "Miwa, lanciami i componenti!", si trasformava nel nano-robot d’acciaio Jeeg, nano robot perché, con i suoi 15 metri di altezza (come ho potuto stimare sulla base di accurate osservazioni), non arrivava neppure al ginocchio del portentoso Daitarn III alto ben 120 metri. Ora, dopo aver visto la schiena di uomo tigre infilzata da una tavola di legno, come potevamo osare lamentarci per un ginocchio sbucciato?? Quale trauma psicologico poteva scaturire da una bacchettata sulle mani da parte del maestro quando i nostri beniamini più sfigati, da Lovely Sarah a Remì, erano senza famiglia, senza un soldo, senza una casa, senza nemmeno la speranza di vincere al superenalotto e chi più ne ha più ne metta???? Onestamente il trauma più grande della mia infanzia è stato scoprire che Koji Kabuto, il pilota del Mazinga Z, che il doppiaggio italiano ha voluto rinominare Rio, è Alcor che compare in Ufo Robot. Mi spiego meglio: a causa della mania dei nostri doppiatori di cambiare nome ai personaggi non ho colto la continuità di storia tra Mazinga Z e Ufo Robot e ho passato tutte le puntate de Il grande Mazinga a chiedermi perché avessero mandato in prepensionamento Rio (anzi Koji), rimpiazzandolo con Tetzuya, mentre in realtà egli si era trasferito in America per combattere il pericolo alieno a fianco di Actarus (anzi Duke Fleed). Un errore di doppiaggio ha portato a farmi credere che quello che era in realtà un eroe senza paura, senza macchia e soprattutto senza un attimo di sosta fosse uno scansafatiche pronto ad approfittare della prima occasione per svignarsela!
Quello sì che è stato un trauma quasi al pari di quello che ho subito nello scoprire che Candy non sposa Terence ma Albert e che la storia di Lady Georgie, che è nato come un cartone animato per adulti, è stata completamente stravolta dalla censura: la vera storia della piccola cara Georgie farebbe impallidire anche i più abituati ai vergognosi scandali di Beautiful. Detto tra noi, a Georgie, Brooke le fa un baffo.
Ai nostri tempi c’erano cartoni per tutti i gusti: le già citate serie robotiche, con un filone serio (il grande Mazinga, Jeeg, Godsigma, Gundam, ecc.) e uno più parodistico (Daitarn III, Trider G7), le interminabili avventure di sfigati di vario genere (Remì, Candy, Peline,..) che spesso erano anche orfani così potevano girare il mondo senza dover dare conto a nessuno, le serie con le maghette che potevano trasformarsi da mocciose qualsiasi in rockstar o grandi prestigiatrici (magica Emi, Creamy, …). E poi, ancora, le serie sportive (Mila e Shiro, Holly e Benji e Flic&Floc vari), le guerre spaziali (Capitan Harlock, Capitan Futuro, Starzinger, …), i viaggi spazio-temporali (Calendarman, I predatori del tempo, Yattaman,..), quelle incentrate sulla vita degli animali (Don Chuck Castoro, La Banda dei Ranocchi,...) e addirittura le serie horror (Bem, Devilman) e horror-umoristiche (Kitaro del Gegege, Carletto il principe dei mostri) e altri generi ancora.
Potrei elencarvene a centinaia tanta era la varietà ma molte scelte, come quella di prendere come il leader di un gruppo di eroi sempre il più belloccio e ribelle affiancandolo con uno spilungone e un grassone, erano ricorrenti. Abbiamo imparato la storia con Lady Oscar e la mitologia greca con Pollon. Che nostalgia!
Gli esperti puntano il dito contro certi tipi di cartoni animati, accusandoli di violenza e sconsigliandone la visione ma mi chiedo che senso abbia quando, anche grazie ai reality, la volgarità è in diretta in qualsiasi fascia oraria. Non suona un po’ falso censurare l’inquadratura sulla generosa scollatura di Margot (anzi Fujiko) quando veline, letterine, schedine, paginine, libricine sono sempre meno vestite? Che senso ha far fuori Mazinga e trasmettere poi scene di violenza inaudita durante le varie trasmissioni? Di questo passo ben presto uccideranno anche Tom & Jerry oltre che l’Uomo Ragno e la cosa più grave è che ciò potrebbe diventare lo spunto per una nuova canzone degli 883. Per me si tratta della solita ipocrisia: la verità è che questi cartoni, divertendoci, ci hanno presentato come valori positivi il coraggio, la forza di volontà, l’altruismo, la lotta alle forze del male e ci hanno trasmesso un forte senso di giustizia.

20 commenti:

digito ergo sum ha detto...

Io sono un bambino degli anni 80 e concordo, ricordo e mi scordo... ma questo solo a causa dell'età. Ta ta.

Gianfranco Guccia ha detto...

Ti ho raggiunto Anna! I miei più sinceri e vivi complimenti per il tuo nuovo blog tematico, che non esito a definire un'espressione d'arte, sia per il modo in cui è trattato l'argomento che per l'impostazione grafica.
Condivido la tua opinione sul valore educativo che molte divertenti serie di cartoni hanno trasmesso ai piccoli ed incantati telespettatori.
Peccato per la realtà che si para dinanzi ai nostri occhi di adulti un po' delusi di avere scoperto "il mondo dei grandi".
Augurissimi!!!! Da....Gianni.

Unknown ha detto...

Questi cartoni me li son visti quasi tutti ! :-)

MARGY ha detto...

cavolo che analisi impeccabile!Non sai quante volte ho detto che i miei/nostri cartoni sono stati dei SIGNOR cartoni animati, che non hanno nulla a che vedere con questi di oggi, computerizzati e violenti, oltre che "ammazza infanzia" (vedi le Winx che ti mostrano come truccarsi e mettere in risaltocosce, ombellico e tette).

Li ho visti tutti e leggendo questo tuo post, mi sono ritornati in mente altri che avevo quasi dimenticato (Maya, Ilary, Lotti il campione di golf, Rensie la strega, Evelyn...)

hai fatto un bel blog, lasciami dire che ti adoro per questa tua passione che hai e che è anche la mia...e di tutti noi ex bimbi degli anni 80!

:)

ps: poi mi spettegoli meglio la storia di Georgie?...
in più, Candy non mi ricordavo si fosse sposata con Albert(alias il "pricipe della collina" e il Sig.Andrew)...

ArabaFenice ha detto...

benvenuti in questo blog dove intendo ripercorrere un po' tutti i cartoni dell'infanzia (e non solo i cartoni) con le trame ma anche le mie personalissime recensioni e interrogativi ancora aperti. Rispondo ora nell'ordine:

@cogito ergo sum
Piacere bambino degli anni 80, questo è il posto che fa per te. Così tutto ricorderai e mai più lo scorderai. Questo nonostante l'età. ta ta.

@Gianni
Sei sempre troppo gentile, spero di meritarli i tuoi complimenti.
Magari qualcosa sui cartoni più recenti la scriverò prima o poi, così ci fai passare tua figlia.

@s.b.
Ho provato a contare quelli che conosco e non ci sono riuscita. Vedrai che passando di qui ogni tanto riemergeranno ricordi che credi perduti.

@margy
La storia di georgie è quanto di più scioccante sia stato mai creato nell'ambito dei cartoni & manga. Lasciatelo dire da una che ha letto il fumetto. Ora mi sto guardando la serie dei dvd che si trovano in edicola. Per sapere i piccanti retroscena di questo cartone dovrai aspettare che ci scriva un post dedicato. La stessa cosa vale anche per Candy.:-)

Anonimo ha detto...

Ufo Robot il mio preferito da bambino ma Lupin III° è davvero incredibile!

Blog davvero carino anche nella sua veste grafica

Ciao
Daniele

Giovanna Alborino ha detto...

io sono dell'80, mi sono rimasti cosi impressi nella mente e nel cuore che desidero tanto vederli e comprarli, ma non li trovo, a meno che in edicola non iniziano con le raccolte...gia' presi quella di pippi calzelunghe...mi piacciono i puffy bell e sebastian candy candy lady oscar...un po' tutti..
un saluto
gio

Anonimo ha detto...

io mi facevo degli incubi la notte dopo avere visto mazinga zeta!nn amavo le storie strappalacrime alla remy,o quelle paurose di una specie di pinocchio dove morivano tutti e i personaggi erano di una cattiveria!(nn ricordo il titolo).amavo lady oscar,candy candy,takaya(la storia di un pilota di formula uno,te la ricordi?),wattaman(dove c'era uno che si scaccolava sempre,bleah!),ma soprattutto i cartoon americani di hanna e barbera,la pantera rosa,i peanuts,grande snoopy!Meglio di quelli giapponesi,a parer mio,in quanto a temi,fantasia e humor.ma è questione di gusti.

Anonimo ha detto...

Anche il manga di Candy, qui in Italia, ha subito alcune censure, nell'edizione tradotta dalla Fabbri. Sono stati infatti modificati alcuni dialoghi fra Candy e il mitico Terry, per renderli meno "audaci", e così sono diventati più piatti e banali. Ho persino scritto alcuni post su Candy e la censura nel mio diario on line (oltreilcancello.wordpress.com).
Sai una cosa? Condivido il tuo trauma nell'aver appreso che la nostra bionda eroina si accasa con Albert, suo padre adottivo.Quando l'ho scoperto, non molto tempo fa, sono rimasta quasi basita.

Comunque, sono felice di leggere un blog interamente dedicato a questi cartoni.
Oltre a Candy, io amavo molto Goldrake, Il grande Mazinga, Jeeg Robot e il simpaticissimo Daitarn III. Ah, c'era anche la streghetta Bia! :))

GlitterVictim ha detto...

Da piccola guardavo il wrestling con mia nonna, lo chiamavamo il catch, io non ho mai alzato di peso nessuno per emulare hulk hogan o tito santana e nessuno mi ha mai detto che non avrei dovuto farlo. Ora anche per guardare i cartoni animati i bambini hanno bisogno di raccomandazioni.

Noi siamo l'ultima generazione "sana" cresciuti con cartoni animati da guerra, con la scena finale del nudo di lady oscar e le provocanti occhi di gatto senza aver particolari problemi psicologici.

Siamo anche dei sopravvissuti, non abbiamo avuto protezioni nè per la bicicletta nè per i pattini, i nostri zaini non avevano le rotelle e per questo abbiamo spalle forti.

Bambini del giorno d'oggi guardate agli anni '80 e imparate!

GlitterVictim ha detto...

PS. Ma gli orsetti del cuore li guardavo solo io ?

ArabaFenice ha detto...

@Daniele
Ho tanti anneddoti da svelare su Lupin che, a dispetto del grandissimo successo nostrano, in Giappone fu un grande flop. Alla serie sono state sempre apportate modifiche e novità (possiamo parlare di una vera e propria evoluzione) per abbracciare i gusti del pubblico giapponese. Gusti evidentemente distanti dal mio, che su tutte, preferisce la primissima serie di Lupin.

@giovanna
se cerchi, si trova di tutto e di più. Negli ipermercati e le catene di elettronica c'è il boom dei cofanetti da Jenny la tennista a Kyashan. Veramente di tutto.
In edicola attualmente sono in vendita la serie di Doraemon e la serie di Georgie. io le sto facendo entrambe ma penso che, dato il numero di uscite, alla lunga convenga acquistare un cofanetto. Si risparmia ed è meno ingombrante.

@ Simona
Certo che ricordo Takaya (Grand Prix il supercampionissimo, bella anche la sigla. Ma cosa ti faceva paura di Mazinga Z? non ricordo niente di spaventoso...
Al contrario, un cartone da incubo è Bem che, tuttora, trovo inquietante.
Per quanto riguarda Hanna & Barbera scrissi già un post sul blog Libera Cittadina, parlando di Wacky Races, Dastardly, Muttley e lo squadrone avvoltoi, Penelope Pistop, i Flintstones e i Jetson.
Penso che riproporrò quel post anche su questo sito. e Ci aggiungerò una seconda parte che parli di Secret Squirrel, Al lupo!Al lupo!, Ernesto Sparalesto, l'orso Yogi, Svicolone, Autogatto e topomoto, i gatti di Chattanooga, e tutti gli altri...
I cartoni animati di Hanna & Barbera, quanto a humor, non li batte nessuno.

@Romina
non appena potrò darò uno sguardo al post che mi indichi. Sono davvero curiosa di leggerlo. Quanto a Candy che dire, è un cartone animato dove c'è tutto: amori adolescienziali, amori contrastati e amori maturi, lavoro, guerra, morti prematura e malattia,povertà e ricchezza, giochi, viaggi, la ricerca della propria strada, amicizia, perdono, tutto insomma.

@Glittervictim
Concordo su tutto.si sta individuando nella parte sbagliata il male della nostra società che non è tanto nei modelli che vengono offerti quanto nel fatto che i genitori non sempre educano i bambini a saper discernere il buono e il cattivo in ogni modello.
Ieri ascoltai questa canzone
"Quando sono alla partita, io rischio la vita, ah ah, se mi piace una donna, ci strappo la gonna.."
E' la colonna sonora di Veramente Eccezziunale di Diego Abbattantuono. Ecco, ho pensato al fatto che ascoltassimo canzoni come queste eppure mai ci sarebbe venuto in mente di buttare un motorino dalle gradinate...Perché ci si sapeva rapportare con i modelli cattivi e prenderli anche un po' in giro...

p.s.:Gli orsetti del cuore, diciamo che non erano i miei preferiti.

Anonimo ha detto...

nn so,forse avevo paura dei combattimenti,dei mostri robotici,fatto sta che urlavo nel sonno i nomi dei xsonaggi!però continuavo a guardarlo,in fondo serve anche ad esorcizzarle,le paure!non per niente adoro l'horror,quello fatto bene xò,nn splatter.ma i cartoni strappalacrime proprio non mi sono mai piaciuti,mi intristivano troppo e li trovavo troppo banali.

ArabaFenice ha detto...

Più o meno quello che accadeva a me con Bem che continuavo a guardare nonostante la notte mi sognassi i cimiteri con le mani unghiute che uscivano dalla terra e mi acchiappavano e le bambole con la testa mozzata. Di mazinga Z un so che di inquietante ce l'aveva il barone Ashura, da un lato uomo e da un lato donna.
I cartoni animati strappalacrime li guardavo perché in genere sono quelli con i disegni più accattivanti, ma li apprezzo più adesso che da bambina. Remì mi fa piangere nella puntata in cui i lupi sbranano i cani della compagnia e la scimmietta si becca la polmonite...

Massimo Spada ha detto...

Adoro i cartoni ancora oggi, questi che ci sono nel tuo elenco li ho visti tutti, e meno male. Certo alcuni mi piacevano di più altri di meno, ma li ho visti lo stesso. Mi hai fatto tornare indietro di... beh, lasciamo perdere, sono troppi gli anni.
Massimo Spada!

ArabaFenice ha detto...

Beh se guardavi i cartoni animati negli anni 80 sono sicura che non saranno così tanti questi anni...

hel ha detto...

Che belli che erano nostri cartoni...che emozione ricordarli.
Ho paura che incosciamente abbia cercato negli uomini della mia vita: Terence ed Actarus...ahahh che danno...

Massimo Spada ha detto...

Ti garantisco che sono abbastanza, anche più di quanto vorrei. Ma almeno la mia adolescenza è stata costellata da Cartoni animati che valeva la pena vedere. Ciao Massimo Spada! :)

Massimo Spada ha detto...

Cercare Terence o Actarus nella vita di tutti i giorni, mi sembra arduo! Lo hai poi trovato? Almeno uno dei due? :)

ArabaFenice ha detto...

@ hel
anche per me è stato cosi', ma io cercavo haran banjo. Ma i ragazzi che ho frequentavano non gli somigliavano per nulla, né fisicamente né caratterialmente.

@ massimo spada
e vale la pena vederli ancora oggi!;-)