Poochie è una barboncina (“poochie” infatti deriva da “pooch”, cagnolino) dal pelo bianco, i già menzionati capelli fucsia, occhiali da sole viola e accessori dorati, che negli anni ’80 era amica fedele di ogni bambina che era capace di stare tranquilla seduta al tavolo a giocare con i timbrini tra un gira la moda e un sapientino, insomma, un target in cui personalmente non rientravo nella maniera più assoluta, con i miei capelli che mi facevano portare sempre corti (contro la mia volontà) e il Super Tele sotto il braccio.
Cionondimeno mi piaceva disegnarla e ammetto che di recente, con lo stesso spirito di rivalsa per cui non taglio più i capelli, ho acquistato una bellissimissima t-shirt di Poochie che indosso con orgoglio (dovrò decidermi a fare un post su dove trovare tutte queste chicche).
La gamma dei prodotti con l’icona di Poochie era quanto mai varia: giocattoli e peluche, zaini, borsette, cancelleria varia (quaderni, matite, righelli, astucci, diari, forbicine, porta scotch, pastelli …), scatole di latta, scatole porta merenda, scatole portasapone, accessori e cosmetici, portamonete, porta fazzoletti… persino un grembiule per pittura (potete gustarvi l’enorme varietà di tali oggetti visitando siti come ebay). Fra tutti i gadget, particolarmente popolari erano i Timbrini, con poochie o uno dei suoi amici per manico, fatti per stampare frasi affettuose come “Forever friends”, “Ti voglio bene”.
La popolarità di Poochie, almeno qui in Italia, è stata tale e tanta da dedicargli una rivista “Poochie e i suoi allegri amici” che è stata stampata, udite udite, fino al 1997.
A chi ha apprezzato questo post e vuole calarsi nei ricordi delle altre icone di quegli anni, consiglio questo post.
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