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giovedì 31 gennaio 2008

Devilman: una storia a tinte forti

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Un articolo riguardo l’atroce assassinio di Meredith Kercher e, in particolare, sulle letture fumettistiche di Raffaele Sollecito, indagato insieme ad altri per l’omicidio e famoso per essere mio compaesano, mi ha fatto rendere drammaticamente conto di non aver arricchito questo blog di un indispensabile post tutto dedicato ad uno dei soggetti più rivoluzionari e meglio caratterizzati di Go Nagai: Devilman.
Non rientra nelle mie abitudini dare giudizi di colpevolezza o assoluzione prima che la giustizia faccia il suo corso ed esprima il suo verdetto definitivo. Tuttavia, non posso farmi una sonora risata riguardo la possibilità di collegare un fumetto come Devilman (è vero: è sanguinario, violento, crudo, blasfemo, rivoluzionario, scioccante…) alla presunta colpevolezza di chicchessia. Prima di tutto perché siamo continuamente bombardati da scene di violenza (e documentate da supporti realistici, non disegni!) che hanno pervaso tutte le nostre fonti e canali di conoscenza e informazione, dai TG ai film horror; per cui, se non fosse che il buon Dio ha dotato gli essere pensanti di provvidenziali filtri intellettivi, dovremmo essere tutti dei potenziali assassini e torturatori. Io per prima ho letto Devilman e non mi sognerei di ammazzare neppure un topo. In secondo luogo, perché l’interesse che si può avere nei confronti di un’opera – e questo vale anche per Devilman, che considero un capolavoro nel suo ambito – va al di là del personale indice di gradimento delle scene violente. Per esempio, a me i film violenti in genere non piacciono e mi mettono ansia; lo splatter, poi, mi fa ribrezzo. Ma Devilman l’ho adorato perché mi ha incuriosito e più lo leggevo e più la storia (e non il sangue che la circonda) mi prendeva. Rimanevo basita pensando all'epoca (gli anni 60) in cui è stata concepita. Rimanevo incredula di fronte al genio di Go Nagai che – non a caso – è il padre dei robottoni che conosciamo (jeeg, goldrake,…) e che sono stati i nostri idoli. Oggi diamo per scontata l'idea del robot, guidato con comandi vocali, che lotta contro mostri giganti alla conquista della Terra ma, prima che Go Nagai concepisse le storie robotiche come le ha concepite, nessuno ci avrebbe mai pensato.

La serie cartoni di Devilman è molto nota. Il protagonista è Akira Fudo un ragazzo metà uomo e metà diavolo, in seguito alla fusione con un demone, che combatte demoni malvagi. Questa, in linea di massima, la storia del Devilman televisivo con i soliti bla, bla, bla delle storie a lieto fine propinate ai ragazzini. Degna di nota è la sigla, cantata da I cavalieri del Re.
Un po’ meno nota ma uno stracult per gli appassionati, il manga e la trasposizione in tre OAV.
In particolare, possiedo e ho letto il fumetto in tre volumi edito dalla testata Manga Cult.

TRAMA:
Akira Fudo è un ragazzo rimasto orfano in circostanze misteriose che viene accolto in casa dei suoi zii. La sua vita scorre tranquilla tra scuola, amici e la compagnia di sua cugina Miki da cui egli è innamorato, ricambiato.
Akira è un ragazzo timido e molto buono finché non viene coinvolto dal suo amico Ryo in un pericoloso esperimento: Ryo dichiara che suo padre, uno scienziato, sia morto per aver scoperto l’esistenza di un mondo parallelo fatto di demoni che governavano la Terra prima della comparsa dell’uomo e che ora mirano a riprendersi il pianeta sottomettendo l’umanità. Essi, nel corso dei millenni, sono sopravvissuti, congelati, nelle viscere della Terra. Sono estremamente spietati (sono stati proprio loro la causa della morte dei genitori di Akira, due speleologi) e hanno grandi poteri.
Ryo convince Akira della necessità di fondere il suo corpo con quello di un demone per acquistarne i poteri e usarli per combattere contro gli altri demoni, allo scopo di proteggere l’umanità: solo un puro di cuore come Akira può riuscire a dominarne la personalità malefica e a disporne il corpo per una nobile causa. Dopo un iniziale tentennamento, Akira, resosi conto della realtà di tale minaccia, accetta di sottoporsi all’esperimento fondendosi con il demone Amon in una pratica in cui la musica, il frastuono, le luci e l’alcool gli fanno raggiungere uno stato di (in)coscienza ottimale alla fusione.
E così inizia la vita di Devilman, secondo l’idea guida che troviamo anche nel cartone, ma tra situazioni molto più complesse e colorite. Nel fumetto infatti sono presenti, e anche con una certa abbondanza, scene di inaudita violenza, amputazioni, decapitazioni, fiotti di sangue, insomma elementi che non ci possiamo neppure sognare di trovare in un cartone animato, almeno per come lo si intendeva negli anni 80 (anni in cui il cartone era distribuito e presente nei palinsesti televisivi) nella cultura occidentale: un prodotto destinato a ragazzini.
Il tratto marcato e irrequieto dei disegni e le sembianze di Devilman, più luciferine rispetto al cartone (nel cartone animato è più simile agli uomini anche se di colore verde), ispirate alle rappresentazioni medievali del diavolo, si armonizzano perfettamente con una storia dalle tinte forti per la quale l’autore ha tratto ispirazione dall’inferno dantesco.
L’elemento che manca nel cartone è la follia umana che prende il sopravvento fino a determinare la decimazione delle genti: i demoni attaccano l’umanità, fondendosi con i vari individui. Alcuni umani non sopravvivono alla fusione, altri si trasformano in esseri diabolici, altri – pochi quest’ultimi – riescono ad imporre la propria personalità dedita al bene trasformandosi in altri devilman.
Ma il germe della follia si insinua, come dicevo, nell’umanità: si teme che il proprio vicino possa essere un demone, il sospetto si diffonde a macchia d’olio, trasformando le città in società di uomini in cui tutti sospettano di tutti. Inizia una vera e propria caccia alle streghe di cui rimane vittima anche Miki, sospettata di essere un demone, e per questo uccisa e orrendamente decapitata, insieme al suo fratellino.
Insomma, gli uomini contribuiscono alla loro distruzione più di quanto riesca a fare l’azione diretta dei demoni. Devilman, distrutto dalla morte di Miki, si appresta all’ultimo drammatico scontro con Satana, il capo dei demoni. Scopre allora che si tratta del suo amico Ryo: tutto era stato previsto nella mente di quest'ultimo, era tutta una sua perversa macchinazione. Infatti Satana, di natura omosessuale, aveva in mente di distruggere l’umanità e, innamorato di Akira, voleva risparmiarlo trasformandolo in un devilman. Di questi retroscena ne veniamo a conoscenza nella parte conclusiva quando, Ryo/Satana, bellissimo nel suo splendore, parla al corpo squartato (solo la metà superiore...) di Devilman, uscito sconfitto dal duro confronto.
Esistono tre OAV. I primi due ricalcano fedelmente la storia del fumetto di Go Nagai e danno particolarmente enfasi alla vicenda della arpia silen, uno degli avversari più temibili di Devilman. Il terzo si può considerare uno spin-off con protagonista Amon, il demone destinato a unirsi con Akira Fudo. Esso è basato non più sulla storia di Go Nagai ma sul manga Amon - The dark side of Devilman di Yu Kinutani che si è comunque ispirato a Go Nagai.
Prodotto dalla mente di QueenRaflesia
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Etichette: [cartoons], Devilman, Go Nagai, I Cavalieri del Re

13 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Sai che non ho conosco Devilman!!!dovrò trovare qualcosa....
Buona giornata ;-)))

1 febbraio 2008 alle ore 12:05
jack ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
1 febbraio 2008 alle ore 15:38
jack ha detto...

Era uno dei miei cartoons più amati e imperdibili.Mi piaceva un casino ed è uno dei pochi che ricordo tutta la sigla a memoria.
Nei miei ricordi ci sono tanti altri cartoons che nonostante andavo matto adesso non ricordo neanche i nomi(ovviamente Devilman è invece tra quelli che mi sono sempre rimasti impressi).Spero che magari in seguito,in questo blog,se dovessi trovare riscontri con la memoria su alcuni cartoons lo renderò noto;)
Ciao,complimenti ancora per il sito.Bacioni. Jack

1 febbraio 2008 alle ore 15:40
Romina ha detto...

Non conoscevo Devilman, me tapina! Sembra davvero interessante, adesso sono diventata curiosa e mi piacerebbe leggere il manga. :)

1 febbraio 2008 alle ore 16:39
Anonimo ha detto...

nn conosco devilman,comunque mi sembrerebbe assurdo pensare ad un'eventuale colpevolezza per via di un fumetto!se una mente è malata,si fa condizionare pure dalle istruzioni del dentifricio!o leggendo bianca neve!io ascolto heavy metal da anni,ma nn ho mai partecipato a sette sataniche,mai lo farò,svengo alla vista del sangue,adoro i black sabbath e ozzy! fare equazioni di questo tipo è nocivo,sbagliato e ridicolo!comunque,il fattore che accomuna i due tizi,sia raffaele che ghedè,è che la loro password del pc sia la stessa,e cioè il nome di questo devilman.è questa "coincidenza"strana che stupisce:dicono che nn si conoscevano,scelgono la stessa password,ecc ecc.

1 febbraio 2008 alle ore 18:24
QueenRaflesia ha detto...

@ jack
però come ho detto nel post il cartone animato è tutta una altra storia...

@ romina
da appassionata di filosofia quale sei, lo troveresti sicuramente pieno di riferimenti e di spunti. Poi, per concepirne l'originalità e la rivoluzionarietà, bisogna sempre rapportarlo agli anni in cui è stato concepito...

@ simona
d'accordo con te. queste equazioni non significano nulla. il mio ragazzo ascolta per lo più musica brutal ma è l'essere più tenero che esista sopra la faccia della terra. e che dire poi della mia predilezione per diabolik?

cmq da quello che ho letto, sollecito e guede non usavano la stessa password.
la coicindenza sarebbe che mentre quella di sollecito è akirafuga (che poi non ho capito che significa, visto che il personaggio si chiama akira fudo) mentre quella di guede sarebbe trigun. si tratta di due fumetti e anime molto diversi e appartenenti anche a epoche diverse.
tieni conto che devilman è precedente alla produzione robotica di go nagai; trigun è roba molto più recente, diciamo degli anni 90 e passa.
Penso che quindi abbiano catturato pubblici e generazioni diversi.

1 febbraio 2008 alle ore 18:42
Anonimo ha detto...

quindi quello che ho sentito in tv era una bufala?!vedi che succede,quando tutti 'sti esperti tritano sentenze su tutto?si informassero bene,almeno!

1 febbraio 2008 alle ore 22:44
M@rcello;-) ha detto...

wow, arabafenice, ottima recensione! ... mi associo in totto a quanto affermi!

io devilman, lo conosco, eccome!

è stato amore a prima vista, già quando l'ho visto per la prima volta in oav (la serie animata non la considero nemmeno ;). per non parlare di quanto sia stato catturato non appena un mio caro amico mi ebbe prestato la collection in volumoni uscita qualche anno fa!

dire che sia rimasto rapito, è poco! una critica lucidissima e rivoluzionaria per l'epoca, alla perfidia dell'uomo, orchestrata da un maestro che è difficile descrivere senza usare parole di elogio! l'idea di contrapporre la perfidia dell'uomo impaurito con quella di un demone che arriva dall'inferno, è davvero senza parole! chi è più crudele infondo, l'uomo o il demone?! i demoni sono mossi da una voglia di riscatto, riconquistare quanto è loro di diritto, mentre gli uomini sono spinti dalla diffidenza e dalla paura reciproca!

delle produzioni di nagai devilman lo considero una spanna sopra a tutto, tant'è vero che quando è stato ristampato di recente non ho potuto fare a meno di farlo mio!

... poi, per il resto... penso che non mi abituerò mai alla critica ancora superficiale che qualche giornalista fa, su fatti e vicende che non conosce... tutto solo per il gusto dello scandalo che sembra essere l'unico ad invogliare a farsi leggere...

... sono ben convito che se qualcuno non riesce a discernere la realtà dalla finzione, allora il problema non è quello che hai letto ho hai visto... ma bensì altro!

... io il mio devilman me lo tengo stretto nel cuore! ;)

ciao e al prossimo post!
a presto,
M@;-)

p.s.: una appunto su satana... io più che definirlo omosessuale lo considererei ermafrodito. in fondo anche lui, seppur decaduto, è un angelo, e come la tradizione popolare vuole, non si sa bene di che sesso siano! ;)

2 febbraio 2008 alle ore 17:31
Anonimo ha detto...

Arabaaaaa!! ho messo le foto del carnevale di Cento!! ci son stato il WE scorso... hihihihhi

2 febbraio 2008 alle ore 17:43
GlitterVictim ha detto...

Sai che devilman è il personaggio che mi è venuto in mente la prima volta che ho visto goblin in spiderman. Non credi che fisicamente un po' gli somigli?

3 febbraio 2008 alle ore 15:58
MARGY ha detto...

madonna che bello che era!!!...la sigla poi � strabellissima!!
"devilman..grande uomo diavolo..."
ne ero affascinatissima da piccola perch� mi dava di gotico...di "quasi" pauroso ( e per fortuna c'� quel "quasi" )...infatti lo associavo molto a BEM(il bambino zombie, quello con tre dita...insomma quello nel cimetero con i morti viventi...)
Bello Davilman!..ottimo post! ;)

3 febbraio 2008 alle ore 16:25
QueenRaflesia ha detto...

@ simona
ovviamente non so se quello che hai sentito tu sia meno o più realistico di quello che ho sentito io, visto che la fonte è sempre la tv

@ m@rcello
sono decisamente d'accordo con te. devilman è un grande capolavoro del maestro, che mi onoro di aver incontrato!
Credo che lo stesso Go Nagai consideri Go Nagai come un figliolo prediletto. Al Comicon 07 c'era un tizio vestito da devilman e c'erano tantissimi vestiti da personaggi di Go Nagai. Ma il Maestro ha chiesto espressamente di fare la foto con il ragazzo vestito da Devilman e non credo che fosse solo per la perfezione del travestimento...
quanto al tuo appunto, io credo che dovremmo accettare una incoerenza. infatti, gli angeli non dovrebbero essere ermafroditi (cioè dotati sia dell'organo riproduttivo femminile che di quello maschile) ma proprio assessuati. pertanto, stabilire come possa avvenire l'innamoramento nei confronti di akira fudo diventa un po' arduo...:-)
ho parlato di omosessualità riferendomi alla identità maschile assunta da Satana nel momento in cui diventa Ryo, amico di Akira.
però mi rendo conto che evidentemente anche questo termine non è proprio azzeccato.

@ fra
ok, corro a vederle!

@ glittervictim
almeno il colore è quello...

@ margy
non a caso, c'è dietro lo zampino dei cavalieri del re!
nonostante l'ammorbidimento del devilman televisivo, comunque lo si può collocare nel genere horror. esattamente come bem che però è decisamente più inquietante.

3 febbraio 2008 alle ore 17:01
MARGY ha detto...

...visto così, in queste due immagini, mi fa venire in mente IL CORVO, il film!..più o meno, i personaggi sono sullo stesso filone ...belli, tenebrosi, diabolici....inquietanti e "mezzi demoni"(...e qui interpellerei anche INUYASHA, il mio "amore"di adesso, del 2000!...ma non le atmosfere non sono di quelle "funeste" )
ciaooooooooooooooooooooo

5 febbraio 2008 alle ore 02:22

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