mercoledì 5 novembre 2008

Quanta energia Miss Rettore!

Serata al Demodè di Bari nella notte di Halloween. A base di brani che, con i loro jingle elettronici, sono l’essenza degli anni ’80. Da “Duel” dei Propaganda al ritmo irresistibile di “You spin me around” dei Dead or Alive passando per “Happy Children” di Papa Lion e con il tocco classico di “I like Chopin” dei Gazebo. Ecco la ricetta di un piatto, che dopo oltre vent’anni , piace ancora, attirando il popolo di coloro che hanno sognato con gli eccessi e le trasgressioni degli ’80, da adolescenti hanno vissuto il prender piede della house in cima alle classifiche dance, hanno frequentato i locali da ballo, molto spesso seminterrati che solo con molta fantasia e un pizzico di misericordia possono essere definiti “discoteche”, lasciandosi trasportare dai ritmi banali ma assolutamente caldi e travolgenti dell’underground.
E quale ciliegina più dolce poteva esserci su una torta siffatta se non Donatella Rettore? A vederla dal vivo potrebbe essere considerata un’altra icona dell’ambiguità “ottantesca”, aspetto con il quale hanno saputo giocare, rendendolo un elemento di successo, una serie di personaggi, anche del calibro di Grace Jones. Per esempio, riciclando una vecchia battuta di cabaret, sfido un bambino nato dall’unione di Renato Zero e Amanda Lear a distinguere il padre dalla madre.
Donatella Rettore. Ossuta, androgena. Insomma, tra lei e Alan Sorrenti , che vidi qualche anno fa alla festa del panino della nonna, incomincio a mettere in discussione i classici criteri di distinzione tra uomo e donna.
“Donatella”, “Splendido Splendente”, “Cobra”, queste solo alcune delle scatenate canzoni della performance della cantante che, nonostante i suoi –anta, ha una energia e uno spirito davvero invidiabili, oltre che una voce che non ha assolutamente subito i limiti di estensione che, in molti casi, il passare del tempo impone.
Subito dietro le transenne, con la mia allegra compagnia, per tutto il concerto mi sono scatenata in un supporto volutamente esagerato, con le dita delle mani nelle posizione “I love you”, con i bacetti volanti all’indirizzo della cantante, così, tanto per il gusto di vedere le facce imbarazzate di chi era accanto a noi e ci ha preso per matti. Un piccolo incontenibile fan club al quale più tardi si sono uniti dei “convintissimi” sconosciuti che hanno incominciato a ballare assumendo lo sguardo languido che accompagnava i movimenti del surf, che con gli ’80 non c’entra niente "ma vaglielo a spiegare”. La cantante ci ignorava: accortasi dello scalmanato gruppetto, evitava di guardare dalla nostra direzione, forse un tantino dubbiosa della sincerità di un tanto esagitato tifo. E ahimé avrà pensato “Dammi una lametta che mi taglio le vene”!

8 commenti:

Giangidoe ha detto...

Beh, meglio l'imbarazzo per un gruppetto un pò scalmanato ma che canta almeno qualche canzone a memoria, che l'imbarazzo per una scarsa partecipazione di pubblico e qualche sbadiglio colto qua e là.
Se fosse stato ad un concerto di Tiziano Ferro o di Gigi D'Alessio, forse avrei scosso la testa disgustato (sempre se ci possa mai essere una congiunzione astrale che mi porti un giorno ad un concerto di quei tizi). Ma in questo caso più "nostalgico" e di recupero, hai tutto il mio appoggio!

ArabaFenice ha detto...

il tifo scalmanato odorava un parecchio di nostalgia e allo stesso tempo puzzava parecchio di caricatura:-P

sono in trepidante attesa di qualche concerto di mino reitano. se canta "italia" mi strappo i capelli!

Gianna ha detto...

Comunque bei ricordi.

GlitterVictim ha detto...

Grande Donatella! Io adoro Oh Carmela! la conosci?

Io e Izko l'abbiamo vista in concerto sia nel 2006 che nel 2007 (http://www.youtube.com/watch?v=tjTtwxopxHA) quest'anno purtroppo non c'erano date papabili, lei è formidabile, comicissima.

Tra l'altro secoli fa la incontrai a La notte vola condotto dalla Cuccarini e di lei ho un ricordo molto bello, oltre ad essere simpatica è molto disponibile sia per scambiare qualche parola che per farsi fotografare.

A proposito di icone anni '80 a settembre ho visto Scialpi, ospite di una manifestazione tematica in occasione del GP di Monza. Era in formissima e scatenatissimo come al solito.

Pino Amoruso ha detto...

Io spero in un concerto del mio conterraneo Mino Reitano perchè vorrà dire che sta bene e che ha risolto i problemi seri di salute...

ArabaFenice ha detto...

azz... mi spiace per mino reitano, non sapevo di questo periodo così difficile per lui.
Certi personaggi si prestano, anche per la loro simpatia, a esser presi un po' un giro, ma al di là del personaggio c'è sempre la persona a cui va il massimo rispetto e l'augurio di una rapida guarigione:-)

Romina ha detto...

A me piaceva tanto "Dammi una lametta che mi taglio le vene". Ricordo che la ballavo, d'estate, nel giardino della casa in montagna. :))

Quanti ricordi!

ArabaFenice ha detto...

Romina, quando eravamo piccoli, me e i miei fratelli, giocavano per lo più per strada. Per questo mia madre raramente ci comprava dei giocattoli e nelle ricorrenze come la Befana preferiva comprarci dei dischi (allora costavano tremila lire il 45 e 11 mila lire LP). Ricordo che un anno a me comprò "I just called to say I love you" di Stevie Wonder, a mio fratello grande "Abracadabra" della Steve Miller Band", e a mio fratello piccolo "Comanchero" di Raggio di Luna (o qualcosa di Richenel?).
Avevamo così una bella collezione di dischi che mettevamo nel mangiadischi alle feste di compleanno. Tra tutti ricordo che ci scatenavamo sul pezzo "Donatella" della Rettore, "Ballo" della Carrà, "A me mi torna in mente una canzone" di Sabani, "che fico!" di Pippo Franco e l'immancabile "Ballo del Qua Qua" che, ricordo, aveva sul lato B "Paolino il maialino", disperazione di mio cugino, visto che lo distorcevamo in "Alessandrino il maialino", ghhhhhhrre!.
Avevamo anche diversi LP tra cui "La voce del Padrone" di Battiato e "I miei americani" di Celentano. Avevamo anche l'originale Imagine di Lennon e chissà quanti altri dischi che oggi potrebbero avere un valore da collezione. Non si sa che fine abbiano fatto....